La Banda dei Colori, una favola per bambini che parla di musica, amicizia e armonia. Una storia magica che insegna il valore della collaborazione e della bellezza dei colori.
Adatto a bambini dai 6 ai 10 anni.

In una cittadina nascosta tra colline dorate e campi fioriti, c’era una piazza che sembrava uscita da un sogno. Al centro, un antico padiglione musicale con il tetto rosso custodiva storie di tante musiche e risate. Ed era lì che, una volta all’anno, si svolgeva il Festival dei Colori.
Quest’anno, la grande attrazione era La Banda dei Colori, formata da strumenti magici, ognuno con un colore, una personalità e… vita propria! Il pubblico stentava a crederci quando vedeva la Chitarra Rossa sorridere e fare l’occhiolino ai bambini, il Tamburo Giallo battere da solo a tempo, o il Sassofono Blu fluttuare leggermente mentre liberava note che sembravano nuvole.
Ma c’era qualcosa che nessuno sapeva: gli strumenti riuscivano a suonare insieme solo quando erano in perfetta armonia… e questo, quella settimana, era in pericolo.
La mattina prima del festival, un silenzio strano si impossessò del padiglione.
La Chitarra Rossa si lamentava:
— Voglio aprire lo spettacolo da sola! Il mio suono è il più vivace!
Il Tamburo Giallo ribatté:
— Da solo? E il mio ritmo? Senza di me nessuno balla!
Il Sassofono Blu, calmissimo, si limitò a sospirare:
— Se continuate a discutere, non ci sarà nessuna musica…
La Chitarra Verde, che amava la pace, cercava di calmare gli animi:
— Amici, per favore, ricordate: ogni colore ha il suo suono, e insieme creiamo qualcosa di più grande!
Ma il Pianoforte Bianco, elegante, sembrava distante.
— Suono solo se tutti seguono il mio tempo — disse, chiudendo il coperchio con un “clac!”.
La direttrice della banda, una bambina di nome Lia, di 9 anni, si accorse che qualcosa non andava. Il festival senza musica sarebbe stato un disastro. Doveva trovare un modo per farli suonare di nuovo tutti insieme.
Lia cercò di parlare con ogni strumento separatamente.

Con la Chitarra Rossa, ballò con entusiasmo per mostrargli che aveva bisogno della sua energia.
Con il Tamburo Giallo, batté le mani a ritmo, ricordandogli come tutti seguissero il suo compasso.
Con il Sassofono Blu, gli chiese di suonare una melodia dolce che calmò persino gli uccelli nella piazza.
Con la Chitarra Verde, cantò dell’amicizia e della pace.
E con il Pianoforte Bianco, cercò di suonare insieme, ma lui semplicemente non si apriva.
— Dovete ascoltarvi l’un l’altro — disse Lia, riunendoli tutti. — La musica è conversazione, non competizione!
Ma la discussione ricominciò. Ognuno voleva essere ascoltato di più. Allora successe qualcosa: un vento grigio e freddo soffiò sul padiglione, cancellando parte dei colori degli strumenti. Dove prima c’era brillantezza, ora apparivano macchie opache.
Il Sassofono Blu riconobbe:
— È la Nebbia della Stonatura… appare solo quando c’è disarmonia. Se la nebbia coprisse tutti, perderebbero i loro colori e non suonerebbero mai più.
Lia capì: per salvare la banda, avrebbe dovuto portarli nel Bosco delle Sette Note, un luogo magico dove ogni colore e suono recuperava la propria forza. Ma c’era un dettaglio — avrebbero potuto attraversarlo solo suonando insieme una melodia speciale.
— È impossibile! — disse la Chitarra Rossa. — Non siamo nemmeno d’accordo!
— O proviamo… o scompariamo — rispose il Tamburo Giallo, finalmente più calmo.
Il cammino verso il bosco era pieno di ostacoli: un ponte che si apriva solo al ritmo giusto, pietre che cambiavano colore a seconda della nota suonata e uccelli che lasciavano passare solo chi cantava intonato.
Arrivarono all’ultima sfida: una radura dove la Nebbia della Stonatura li aspettava, enorme e densa, bloccando l’ingresso del bosco.
— Passerete solo se riuscirete a suonare insieme — echeggiò una voce grave.

Lia sollevò la bacchetta.
La Chitarra Rossa iniziò con accordi caldi.
Il Tamburo Giallo entrò nel tempo, deciso.
Il Sassofono Blu riempì l’aria di serenità.
La Chitarra Verde portò note morbide come foglie al vento.
Il Pianoforte Bianco, esitante, finalmente aprì il coperchio e liberò accordi che unirono tutti.
La musica crebbe, ogni colore brillando più intensamente, fino a quando un arcobaleno esplose sopra di loro, dissipando la nebbia.
Attraversando, il Bosco delle Sette Note li accolse con fiori che cantavano e ruscelli che mormoravano melodie. Gli strumenti erano più vivi e colorati che mai.

Il giorno seguente, il festival fu il più bello della storia della città. Tutti ballarono, cantarono e sentirono che ogni nota portava un pezzetto di ciascuno di loro.
Alla fine, Lia disse:
— La musica è come la vita: ognuno ha la propria voce, ma insieme creiamo qualcosa di magico.

E così, la Banda dei Colori non si lasciò mai più vincere dalla discordia. Ogni volta che suonavano, il padiglione si riempiva di gioia, e chi ascoltava sentiva di far parte di quell’armonia.
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